ARCHIVIO GIURIA

Raoul Bova debutta nel 1992 nella miniserie “Una storia italiana” per la regia di Stefano Reali.

Impegnato sul grande e piccolo schermo, Raoul Bova ha da sempre dedicato le sue energie nell’impegno sociale fondando diverse onlus. Nel 2005 decide di cercare e produrre storie in cui poteva esprimersi liberamente a livello attoriale, creativo e produttivo dando vita ad una sua Società di Produzione Cinematografica il cui obbiettivo è quello di dare spazio a progetti con valore sociale. Nel 2006 Co-produce “Io, l’altro” che parla di razzismo e preconcetti e di come il modo di vedere “gli altri” sia cambiato dopo l’11 settembre. Nel 2008 presenta a Bruxelles il cortometraggio “15 Seconds”, contro la pena di morte patrocinato dal Parlamento Europeo. Con MediaFriends produce 2 corti sociali: “Amore Nero” nel 2011, manifesto contro la violenza sulle donne, esordio alla regia dello stesso Raoul e “Graffiti” nel 2012. “Amore Nero” riceve un encomio ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le sue qualità artistiche combinate con un raro talento nel fare scelte professionali gli hanno permesso di lavorare con alcuni dei nomi più influenti dell’industria cinematografica nazionale ed internazionale. Nel corso della sua carriera recita accanto a Anthony Quinn, Sophia Loren, Giancarlo Giannini, Michele Placido, F. Murray Abraham, Sylvester Stallone, Carole Bouquet, Diane Lane, Sarah Jessica Parker, Angelina Jolie e tanti altri.

Giacomo Ferrara nasce in Abruzzo. Frequenta il liceo della comunicazione a Chieti e in seguito si trasferisce a Roma dove frequenta l’accademia “Corrado Pani”. Lì conosce Alessandro Prete, suo acting coach con cui collabora tuttora.
Nel 2015 debutta al cinema nella commedia diretta da Riccardo Rossi “La prima volta di mia figlia” e nello stesso anno prende parte a “Suburra”, film diretto da Stefano Sollima.
Nel 2017 è un anno importante per Giacomo: è il protagonista assoluto del film “Guarda in Alto” di Fulvio Risuleo presentato al Festival di Roma, è tra i protagonisti de “Il permesso – 48 ore fuori” di Claudio Amendola e della prima produzione originale italiana di Netflix “Suburra – La serie” dove ricopre il ruolo di Spadino.
E’ del 2019 la messa in onda della seconda stagione di “Suburra – La serie”, e ottobre 2020 quella finale, la terza, dove è diventato ancor più protagonista insieme ad Alessandro Borghi.
Ha appena terminato di girare una serie Sky e due film per il cinema, uno diretto da Andrea De Sica e l’altro, come protagonista assoluto, da Fabrizio Moro.

Mario De la Rosa ha ottenuto un riconoscimento internazionale interpretando il ruolo di Suárez nella fortunata serie Netflix “Money Heist”. Ha inoltre partecipato ad altre importanti serie internazionali come “The Night Manager” per la BBC e “Borgia” per Canal + France. Prima, Mario è apparso in molte serie televisive spagnole tra cui “Águila Roja”, “Isabel” e “Acacias 38” per TVE; “Sin Identidad”, “Amar es para siempre” e “El secreto de Puente Viejo” per Antena 3; e “Conquistadores” e “El corazón del imperio” per Movistar +.
I suoi primi ruoli cinematografici sono stati nelle produzioni indipendenti “Brutalbox” e “Omnívoros”, entrambe dirette da Oscar Rojo. Successivamente ha partecipato a importanti film spagnoli come “Combustion” di Daniel Calparsoro e “The Kid” di Daniel Monzón. I crediti cinematografici internazionali di De la Rosa includono “Wild Oats” di Andy Tennant, “Until we fall” di Samanou Sahlstrøm e “Hellboy” di grande successo diretto da Neil Marshall e “Terminator: Dark fate” di Tim Miller. Recentemente ha recitato nella commedia di Marcos Carnevale “El cuartito”, che uscirà entro la fine dell’anno.
Mario de la Rosa ha studiato recitazione a Madrid con Lorena García de las Bayonas al Centro del Actor e ha completato la sua formazione con professionisti come Giles Foreman e Christopher Geitz.

Sara Forestier nasce a Copenaghen il 4 ottobre del 1986. All’età di tredici anni, senza compiere studi cinematografici o prendere lezioni di recitazione, viene notata per caso mentre accompagnava una delle sua amiche ad un cast. Dopo il provino, che fece in maniera brillante, viene presa per piccoli ruoli in film come Les Fantômes de Louba (2001) e La Guerre à Paris (2002). Inseguito si iscrive alla celebre scuola di recitazione Cours Florent che vanta studentesse come Sophie Marceau, Eva Green e Diane Kruger.
Nel 2004, il regista Abdellatif Kechiche la sceglie per il ruolo di Lydia nel film “La schivata”. Il successo del film è immenso e Sara si aggiudica il Premio César per la migliore promessa femminile.
Cresce così la sua fama e iniziano a contattarla per i più svariati ruoli. Nel 2006 è la protagonista del film “Hell”, diretto da Bruno Chiche, tratto dal romanzo di Lolita Pille e l’anno successivo entra a far parte del cast di Profumo – Storia di un assassino diretto da Tom Tykwer. Nel 2010 interpreta il ruolo della cantante France Gall nel film biografico su Serge Gainsbourg in “Gainsbourg” (vie héroïque). Il 2010 è anche l’anno della sua consacrazione, dopo aver conquistato il Premio César come migliore attrice con il film “Le Nom des gens”, uno dei suoi film più emblematici. Nel 2012 Sara gira in Italia il film “Sandrine nella Pioggia” di Tonino Zangardi insieme ad Adriano Giannini. Nel 2019 è la volta del film di Arnaud Desplechin “Roubaix, Une Lumière” con Lea Seydoux e Roschdy ZEM, in cui Sara ci regala una straordinaria interpretazione.

Mario Sesti (Messina, 1958), è critico cinematografico e regista di film documentari proiettati a Cannes, a Venezia, al MoMA e al Guggenheim di New York, al Festival di Locarno, al Torino Film Festival: nel 2003 un suo film-inchiesta sul finale perduto di 8 1/2 di Fellini (L’ultima sequenza) è stato selezionato a Cannes e proiettato a New York, Seattle, San Paolo, Londra, Monaco, Budapest, San Francisco, Los Angeles e in tutta Italia. È tra i curatori della Festa del Cinema di Roma, ha diretto dal 2012 al 2014, il Taormina Film Fest e con Carlo Verdone, nel 2005 e 2006, il Terra di Siena film Festival dedicato alla commedia. Ha realizzato, tra gli altri, film su Pasolini (La voce di Pasolini, 2005, insieme a Matteo Cerami), Gadda (Fiamme di Gadda. A spasso con l’ingegnere, 2012), su Berlinguer (La voce di Berlinguer, 2013, insieme a Teho Teardo), su Lucio Dalla (Senza Lucio, 2015). Nel 2019 un suo film è stato selezionato dal festival di Cannes (Bernardo Bertolucci: no end travelling) e un altro dalla Mostra del Cinema di Venezia, alle Giornate degli Autori (Mondo Sexy).